Il flusso di pellegrini in viaggio verso Roma per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, domenica 27 aprile scorso, ha segnato anche il piccolo borgo di Roccaporena, paese natale di S. Rita, che si è scoperto improvvisamente visitato da centinaia di “nuovi devoti” della Santa: dalla Polonia, dal Libano, dalla Svizzera, dalle Filippine, dall’Ucraina, da Malta, dalla Francia, dal Portogallo, dalla Germania, dall’Africa e numerosissimi pellegrini da varie parti d’Italia. Molti, poi, quelli che pur non recandosi a Roma per la canonizzazione hanno deciso di compiere un pellegrinaggio sui luoghi di S. Rita, approfittando del ponte del 25 aprile. È il caso dei fedeli dell’unità pastorale Maria Regina della Famiglia di S. Martino in Rio (Prato), dei gruppi di Taranto, di Teramo, di Afragola e Città di Castello, solo per citarne alcuni.
In questi giorni abbiamo ospitato anche un gruppo da Nizza guidato da padre Alain Vaillancourt che da diversi anni svolge un ritiro spirituale qui a Roccaporena. «S. Rita è molto conosciuta a Nizza», spiega padre Alain. «Nella nostra città sorge, infatti, una chiesa dedicata a lei, a seguito di un miracolo. Una signora facoltosa aveva deciso di ristrutturare una vecchia chiesa; perde improvvisamente dei gioielli di famiglia a cui era affezionata e fà voto a S.Rita che se li avesse ritrovati avrebbe dedicato alla Santa di Roccaporena una cappella; così è stato e da allora la devozione a S. Rita è andata sempre più crescendo». Padre Alain con il suo gruppo di circa 50 persone ha mantenuto, nonostante il grande movimento di pellegrini, un bel ritmo di preghiera, iniziando con le lodi in Santuario e la meditazione sulla figura straordinariamente vicina di S. Rita, donna, sposa, madre e monaca.
In questi giorni è sembrato che Roccaporena partecipasse ad una nuova Pentecoste, sono state infatti celebrate Messe in svariate lingue. Un gruppo di Malta, accompagnato dal vescovo di Gozo mons. Mario Grech, ha celebrato l’Eucaristia nella caratteristica chiesa di S. Montano, antica chiesa parrocchiale di Roccaporena. Durante l’omelia il Presule ha sottolineato l’importanza di vivere il matrimonio come sacramento, sull’esempio di S.Rita che ha sempre messo Gesù al centro della sua vita familiare.
La devozione a S. Rita sta crescendo anche in Polonia come ci testimoniano i numerosi gruppi polacchi: l’origine è indubbiamente legata alla presenza dei padri agostiniani, ma lo sviluppo si deve anche al fatto che molti sacerdoti vengono in Italia a studiare e qui nelle varie chiese ove svolgono il ministero si trovano a contatto con la figura di questa grande Santa. Una volta tornati in patria hanno il desiderio di farla conoscere. Tra i vari gruppi polacchi ricordiamo i 100 seminaristi di Lublino con 8 sacerdoti, un giovane e fiorente gruppo di Oswiecim (Auschwitz), gruppi da Cracovia e Varsavia.
Interessante anche l’incontro con un gruppo di Friburgo – Svizzera – in pellegrinaggio ad Assisi e Roccaporena sul tema: “Noi abbiamo creduto nell’amore” (1 Giov. 4,16). «Noi veniamo in modo particolare qui a Roccaporena – spiega Marco Cattaneo, che insieme a padre Jean Cloaud è alla guida del gruppo – perchè è qui che S. Rita ha vissuto come giovane, come sposa, come madre; in questo luogo, la sentiamo più vicina a noi». Accanto agli amici di Friburgo riconoscibili grazie ad un foulard azzurro, gustano con gioia il loro pranzo al sacco i membri dell’Associazione Betania onlus, ospiti, volontari, consacrati…tutti insieme come una grande famiglia.
Suor Stella Lepore, sfm