Negli ultimi quattro anni Rita si cibava poco: forse la Comunione eucaristica era il suo unico sostentamento. Fu costretta a restare coricata nel suo giaciglio.
In questa fase finale della vita avvenne un altro prodigio: essendo immobile a letto, ricevette la visita di una parente. Questa, nel congedarsi, chiese a Rita se desiderava qualcosa della sua Roccaporena. Rispose che le sarebbe piaciuto avere una rosa dall’orto. La parente obiettò che si era in pieno inverno e quindi ciò non era possibile. Rita, però, insistette. Tornata a Roccaporena, la parente si recò nell’orticello e, in mezzo ad un roseto, vide una bella rosa sbocciata. Stupita, la colse e la portò da Rita a Cascia, la quale, ringraziando, la consegnò alle meravigliate consorelle.
Così la Santa vedova, madre, suora, divenne la Santa della ‘Spina’ e la Santa della ‘Rosa’.During the last four years of her life Rita ate very little: maybe Eucharistic Communion was her only nourishment. She was forced to remain laying on her bed. During this final phase of her life there was another prodigy: while she was immobile on her bed, she received a visit from one of her relatives. She, while leaving, asked Rita if she desired something from Roccaporena. Rita answered that she would like a rose from her garden. Her relative objected that they were in full winter and therefore it would be impossible. Rita, though, insisted. Returning to Roccaporena, the relative went to the garden and, in the middle of a rose bush, she found a beautiful rose blooming. Amazed, she gathered it and brought it to Rita in Cascia, who, thanking her, gave it to the marveled sisters. This is how the Holy widow, mother, sister became the Saint of the “Thorn” and the Saint of the “rose”.Durant les quatre dernières années de sa vie, Rita se nourrissait peu. La Communion eucharistique était peut-être son unique soutien. Elle fut contrainte à rester couchée sur son grabat. Il advint, en cette ultime phase de sa vie, un autre prodige: étant alitée, elle reçut la visite d’une parente. Celle-ci, prenant congé, lui demanda si elle désirait quelque chose de sa Roccaporéna. Rita répondit qu’elle aimerait avoir une rose du jardin. La parente objecta que c’était impossible puisqu’on était en plein hiver. Mais Rita insista. Arrivée à Roccaporéna, la parente se rendit au petit jardin et vit, à son grand étonnement, au milieu d’une roseraie, une belle rose épanouie. Elle la cueillit et retournant à Cascia, la donna à Rita. Celle-ci, tout en remerciant, la remit à ses sœurs, toutes surprises. Ainsi la Sainte veuve, mère et religieuse, devint la Sainte de “l’Épine” et la Sainte de la “Rose”.En los últimos cuatro años Rita comía poco: tal vez la Comunión eucarística era su único sustento. Fue obligada a permanecer en su lecho. En esta fase final de la vida sucedió otro prodigio: siendo inmóvil en el lecho, recibió la visita de una parienta. Esta, al despedirse, pidió a Rita si deseaba algo de Roccaporena. Respondió que le habría gustado tener una rosa del huerto. La pariente objetó que estaban en pleno invierno y por lo tanto, ello no era posible. Rita, sin embargo, insistió. Al regresar a Roccaporena, la parienta fue al pequeño huerto y, en medio de un rosal, vio una preciosa rosa florecida. Estupefacta, la cogió y la llevó a Rita a Casia, la cual, agradeciendo, la entregó a las asombradas hermanas. Así la santa viuda, madre, religiosa, se convirtió en la ‘Santa de la espina’ y la ‘Santa de la rosa’.
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