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Carissimi amici, dopo mesi di problemi tecnici possiamo nuovamente aggiornare il nostro sito (era visibile ma non potevamo lavorarci dentro) e rendervi partecipi delle attività del Santuario di Roccaporena.
Come prima cosa, vi aggiorniamo sul violento terremoto che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto, il 26 e il 30 ottobre 2016.
L’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, la Chiesa di Santa Rita, è profondamente segnata dalle rovine del sisma. Ringraziando Dio, non abbiamo avuto vittime. Solo qualche lieve ferito. Ma la paura e la rassegnazione regnano sovrane tra la gente della Valnerina che ha perso tutto: casa, lavoro, appartenenza comunitaria. Molti addirittura dovranno ricostruire la propria abitazione per la terza volta dopo i sismi del 1979 e del 1997. Millenni di storia religiosa si sono sbriciolati, cancellando l’identità di un territorio e di un popolo. A Norcia sono crollate la concattedrale di S. Maria, la basilica di S. Benedetto, la chiesa della Madonna Addolorata, la chiesa di S. Salvatore a Campi e molte altre. A Preci, il campanile e il cimitero sono franati all’interno del complesso abbaziale di S. Eutizio. A Cascia, è chiusa la collegiata di Santa Maria, danni anche nella Basilica di Santa Rita e in molte altre chiese del casciano, seriamente compromesse. A Roccaporena, invece, non si registrano danni ingenti alle strutture, solo qualche tegola caduta nella chiesa di S. Montano e qualche piccola crepa nel Lazzaretto. Nulla di preoccupante. In mezzo a cumuli di macerie, un piccolo segno di resistenza e di speranza viene dal luogo natale della Santa invocata come patrona dei casi impossibili. E nello spirito di accoglienza che da sempre contraddistingue Roccaporena, abbiamo aperto le porte delle nostre strutture ai ragazzi dell’Istituto Professionale e del Liceo Scientifico di Cascia (gli edifici scolastici sono inagibili) e a qualche famiglia a cui il terremoto ha distrutto la casa.
In tutta Italia e nel mondo si è scatenata una grande rete di solidarietà a favore delle persone che vivono nelle zone della Valnerina. «Tutto ciò è molto consolante», afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo. Il Papa, numerosi Cardinali, tantissimi Vescovi, ma anche imprenditori, professionisti, preti, religiosi, religiose e laici hanno contattato il Presule per esprimere vicinanza e preghiera e per capire in che modalità si possono aiutare le persone che hanno perso la casa, il lavoro, i punti di riferimento spirituali e culturali.
Si comunica che sarà la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia a coordinare la raccolta degli aiuti. Chi volesse collaborare con l’invio di generi di prima necessità, deve prima contattare gli operatori della Caritas al numero 0743-220485: loro forniranno le reali necessità della popolazione e ciò consentirà di avere la situazione costantemente sotto controllo, evitando così l’accumulo di enormi quantità di generi. La Caritas ha già predisposto due magazzini per la raccolta nella città di Spoleto. I volontari, poi, distribuiranno nelle varie comunità della Valnerina quanto ricevuto.
Infine, chi volesse contribuire economicamente, può effettuare un bonifico sul conto della Caritas diocesana, presso la banca Unicredit (agenzia di Spoleto), al seguente Iban: IT45M0200821804000104464843. Nella causale indicare “Terremoto Valnerina 2016”.[:]